La quasi totalità delle aziende italiane utilizza quotidianamente il fido di conto corrente per la gestione dell’operatività bancaria. Il fido bancario non è nient’altro che la quantità di denaro messa a disposizione del cliente dalla banca e sui cui vengono applicati giornalmente interessi e commissioni.

Sovente, tuttavia, per una serie di motivi che vanno dalla poca solidità aziendale alla crisi di settore la banca può cominciare a pressare il cliente chiedendo irrevocabilmente l’azzeramento del debito. I termini, di solito molto stringenti, per adempiere alla richiesta costringono sempre più aziende a concordare un piano di rientro per il saldo del debito.

Cos’è un piano di rientro?

Il piano di rientro di un debito è un accordo scritto tra debitore e creditore che disciplina le modalità di estinzione del debito stesso. All’interno del piano sono specificati il numero di rate, l’ammontare di ciascuna e le scadenze alle quali esse andranno pagate.

A volte tuttavia capita che il correntista, spaventato dalle pressioni dell’istituto di credito o dall’ammontare del debito, firmi il piano di rientro senza verificare preventivamente il contenuto del documento, sottoscrivendo così tutta una serie di clausole penalizzanti che, accertando il riconoscimento del debito da parte del cliente, inficerebbero il buon esito di un’eventuale contestazione su anomalie e illeciti dell’affidamento stesso.

 

Quali sono le clausole penalizzanti nel piano di rientro?

 Uno dei rischi in cui i clienti incorrono più spesso riguarda la sottoscrizione dell’ammontare dell’esposizione debitoria relativa all’affidamento concesso.

Di fatti, in tali circostanze, il cliente si RICONOSCE debitore nei confronti della Banca, rinunciando ad ogni eccezione o contestazione anche in sede giudiziale.

Accettando l’ammontare del debito è senza dubbio più difficile dimostrare che, a causa delle irregolarità applicate al conto corrente, il debito sarebbe di gran lunga inferiore o inesistente.

 

Come reagire ad una richiesta di rientro?

 

Anticipando i tempi della Banca è essenziale rivolgersi a degli specialisti che possano ancor prima di visionare il piano di rientro stesso, verificare la validità e correttezza delle condizioni applicate al proprio conto corrente nonché del debito. Riscontrando irregolarità quali usura, anatocismo e commissioni illegittime l’importo dovuto diventa negoziabile, tarando condizioni e un piano di rientro più favorevoli per il cliente.

Affidandovi ai professionisti tecnici e legali della Martingale Risk è possibile tramite l’analisi quantitativa e l’attività di assistenza legale dimostrare la mala gestione delle banche e recuperare quanto perso nel corso degli anni.