La Sentenza n. 8770/2020 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha eliminato ogni possibile dubbio interpretativo sulle cause di nullità dei contratti derivati, stabilendo come principio fondante la nullità di tutti i contratti derivati per i quali le banche non hanno indicato, nei relativi contratti, il Mark to Market, i costi impliciti e gli scenari probabilistici.

Si tratta quindi di una sentenza dalla portata storica: tutti gli investitori, siano essi individui, aziende o enti locali, che hanno stipulato contratti derivati con le banche italiane possono far valere in giudizio la nullità di questi ultimi qualora le banche abbiano applicato costi impliciti. Tale punto di arrivo è il risultato di un lungo ed articolato dibattito in dottrina e giurisprudenza, caratterizzato da sentenze discordanti emesse da diverse corti d’appello italiane.

A seguito della Sentenza in questione, arrivata dopo tre gradi di giudizio che hanno contrapposto il Comune di Cattolica a una Banca affermata a livello nazionale, la Suprema Corte ha confermato la nullità dei derivati, ovvero degli interest rate swap (IRS) stipulati tra il 2003 e il 2004 a causa del Mark to Market, dei costi impliciti e degli scenari probabilistici celati dalla banca nella documentazione contrattuale, cosicché il Comune ha recuperato le perdite quantificate in circa Euro 1.600.000.

Occorre chiarire che, sebbene il ricorso in Cassazione abbia riguardato un giudizio promosso da un Ente Locale, le conclusioni a cui sono giunti i Magistrati della Corte di Cassazione a Sezioni Unite possono essere estese a qualsivoglia tipologia di cliente o investitore che abbia stipulato un contratto derivato con le banche italiane. Che tali censure possano riguardare tutti i clienti e non solo gli enti locali è chiaramente inteso laddove la Corte di Cassazione ha specificatamente ampliato lo spettro dei destinatari delle proprie censure agli Investitori in generale.

In particolare, nella Sentenza si legge che la causa dei contratti di interest rate swap consiste specificamente nello scambio o negoziazione del rischio tra le Parti, ma non può consistere in una scommessa. Secondo la Corte di Cassazione, un IRS non può avere certamente finalità speculative in quanto detta finalità non è meritevole di tutela giuridica secondo il nostro ordinamento. La causa deve quindi rinvenirsi nello scambio di alee o di rischi, ed essere finalizzato al trasferimento del rischio da parte del cliente alla banca controparte.

Infine, la Corte ha definitivamente sancito che il contratto derivato non può nemmeno limitarsi all’indicazione del solo Mark to Market, ma deve indicare altresì i costi occulti e gli scenari probabilistici, ovvero descrivere “l’alea in capo ai contraenti” sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. L’importanza dei menzionati parametri di calcolo, espressi tutti insieme dalla banca, consiste nel fatto che tramite questi si può realizzare la gestione del rischio finanziario.

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L’esperienza maturata da Martingale Risk dimostra come, ad oggi, tutti i contratti derivati negoziati dalle banche italiane che non includano tali specificazioni, se contestati, potrebbero portare alla nullità degli stessi e alla conseguente restituzione delle perdite subite.

Dal 2009 più di 8.000 Aziende e centinaia di Enti Locali si sono rivolte alla Martingale Risk  per analizzare i Mutui, i Leasing, i Conti Correnti e i contratti Derivati sottoscritti con le banche, ed ottenere il rimborso dei costi, oneri e perdite illegittimamente pagati.

In tutti i casi nei quali abbiamo riscontrato delle irregolarità nei contratti, le Aziende clienti hanno ottenuto il rimborso degli oneri illegittimamente pagati, nel 95% dei casi attraverso una negoziazione con le banche e nel 5% dei casi attraverso una Sentenza di Tribunale favorevole.

Gli accordi raggiunti attraverso la negoziazione con le banche hanno permesso alle Aziende di ottenere, in tempi brevi e con costi limitati, il rimborso di somme importanti, che molto spesso hanno permesso il rilancio delle Aziende clienti.

I Casi di successo ottenuti da Martingale Risk dimostrano come siano moltissime le imprese, i Privati e gli Enti locali che, in fase stragiudiziale o in corso di causa, hanno negoziato un accordo transattivo con la banca e recuperato/risparmiato le somme indebitamente corrisposte e le perdite ingiustamente subite, con piena soddisfazione.

Il tutto assistito dalla Politica del Costo Zero: in alcuni casi preventivamente selezionati, Martingale Risk valuta la possibilità di aiutare i clienti proponendo loro un mandato professionale tutto “al variabile”, con un compenso calcolato unicamente sugli importi recuperati e/o risparmiati ottenuti a seguito di accordo transattivo. Ciò permette ai clienti di recuperare le somme indebitamente corrisposte alle Banche senza dover sostenere un ulteriore aggravio di costi o spese.

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