BP BARI COLLETTIVA

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Banca Popolare di Bari (di seguito ”BPB”), società cooperativa per azioni tra le dieci maggiori banche popolari italiane, è stata negli ultimi anni fortemente attenzionata per gravissimi problemi di gestione e di trasparenza delle proprie finanze, taluni anche di rilevanza penale.   Il tutto è sfociato in data 13 dicembre 2019 in un inevitabile commissariamento da parte di Banca d’Italia.  Nel 2018, dopo anni di indagini, la CONSOB ha rilevato che in molti frangenti la BPB ha volutamente omesso al pubblico informazioni fondamentali inerenti al prezzo dei titoli venduti, che quindi non riflettevano il reale andamento complessivo della Banca stessa, in totale spregio degli interessi dei propri correntisti investitori.  

Infatti tali rilevanti irregolarità hanno impattato in maniera significativa la capacità decisionale degli investitori che hanno comprato titoli prospettati da BPB come sicuri e facilmente liquidabili (e venduti generalmente in conflitto di interesse, in quanto trattasi di titoli emessi e venduti da uno stesso soggetto) e si sono invece ritrovati in mano titoli di fatto tossici ed invendibili. 

Ad oggi le decine di migliaia di risparmiatori che hanno investito in titoli emessi da BPB  (tra i 70 mila azionisti e gli obbligazionisti per un valore nominale pari a 234 milioni di Euro) hanno visto già sfumare complessivamente circa 1,5 miliardi di Euro del loro capitale investito, ed il rischio di subire un completo azzeramento del valore del proprio investimento risulta molto elevato. Il Tribunale di Brindisi ha recentemente condannato Banca Popolare di Bari a risarcire tre investitori dell’intera somma investita a partire dal 2010 nei titoli azionari emessi dalla stessa banca pugliese. I tre clienti avevano presentato ricorso nei confronti dell’istituto di credito pugliese, imputando alla banca di non aver rispettato i propri obblighi informativi sanciti dalla legge. Banca Popolare di Bari è stata condannata a pagare il 100% delle somme che erano state investite per un importo complessivo superiore a € 180.000. Dall’analisi effettuata risulta come l’istituto avesse omesso ai clienti qualunque specifica informazione circa la natura e le caratteristiche del titolo, la propria reale situazione economico-finanziaria, il rating ed eventuali situazioni di default.

La CONSOB, con le delibere 20583 e 20584 del 13 settembre 2018, ha comminato alla BPB sanzioni per un totale di 2,6 milioni per violazioni inerenti alle modalità di determinazione del prezzo degli aumenti di capitale del 2014 e del 2015, per le omissioni di informazioni nei relativi prospetti di aumento di capitale e per la vendita di propri strumenti finanziari ai clienti. Entrando nel merito, si sono riscontrate serissime irregolarità per quanto concerne la profilatura dei clienti correntisti della Banca, ai quali, secondo la CONSOB, sono stati venduti indiscriminatamente titoli azionari e obbligazionari, il tutto nonostante la propensione al rischio dei succitati clienti risultasse bassa. Successivamente la CONSOB, con la seconda delibera 20722 del 18 dicembre 2018, ha accertato la responsabilità della Banca Popolare di Bari “per avere omesso di comunicare al pubblico le informazioni su eventi e circostanze rilevanti, con specifico riferimento alla determinazione del prezzo delle azioni BPB e sulla determinazione del prezzo delle azioni BPB nell’ambito delle operazioni di aumento di capitale”. Per tali ragioni la Banca è stata sanzionata anche a livello pecuniario con una multa complessiva di 170.000 Euro.

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