Nel maggio del 2009 – a meno di un anno dalla sua costituzione – la IKF S.p.A. annunciava al pubblico degli investitori di essere la prima società a quotarsi sull’AIM Italia, il nuovo mercato regolamentato gestito da Borsa Italiana e rivolto alle piccole e medie imprese con elevato potenziale di crescita. Oggi, a seguito delle vicende economiche negative che l’hanno coinvolta, Martingale Risk aiuta gli investitori che hanno acquistato azioni e warrant IKF ad ottenere il giusto risarcimento.

La IKF, con sedi a Peschiera del Garda (Verona) e Milano, si auto-definiva come una investing company caratterizzata dall’obiettivo di investire in piccole e medie imprese, quotate e non, ad elevato potenziale di crescita così da affiancarle in un percorso di crescita, internazionalizzazione e progressiva valorizzazione dell’investimento nel medio/lungo termine.

Affiancata da Banca Finnat Euramerica S.p.A. nel ruolo di Specialista, la IKF ha attratto le attenzioni dei piccoli risparmiatori con la quotazione, a partire dall’8 maggio 2009, delle sue azioni ordinarie (ISIN: IT0004488307) e dei suoi Warrant 2010-2014 (ISIN: IT0004488356).

Tuttavia, con Sentenza n. 1046 del 12 dicembre 2016, il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della IKF S.p.A. Tra il clamore e le grandi promesse della quotazione del 2009 e il fallimento del 2016, per molti piccoli investitori non c’è stata alcuna avvisaglia delle torbide acque in cui ha navigato nel mentre la IKF.

 

Ma cosa è successo veramente?

 

Prima ancora della sospensione dei titoli IKF da parte di Borsa Italiana il 30 Maggio 2016 e prima della domanda di concordato preventivo nel luglio del 2016, ai piccoli investitori sono rimaste invisibili una moltitudine di scelte imprenditoriali sbagliate ed estremamente rischiose attuate dal C.d.A. della IKF, che troppo spesso ha finito con l’investire in società con bilanci sempre più precari e preoccupanti e che poi sono finite puntualmente con un fallimento.

Nel giro di pochi anni il prezzo delle azioni IKF S.p.A. è diminuito di oltre il 97%, passando da 1,049 Euro per azione (08/05/2009) a 0,0239 Euro (31/05/2016) e finendo così per azzerare i risparmi di tanti piccoli investitori che erano stati portati a vedere l’acquisto dei titoli IKF come un valido investimento dai rischi contenuti.

 

Come recuperare le somme perdute?

 

Ciò che era invisibile ai piccoli investitori, tuttavia, era sufficientemente noto a operatori qualificati quali tutte le banche italiane che ciò nonostante hanno consigliato e/o fatto acquistare titoli IKF senza informare correttamente i propri clienti di tutti i rischi ai quali stavano andando incontro.

Oggi è possibile richiedere il risarcimento alle banche che, consigliando e/o lasciando acquistare a piccoli investitori le azioni e i warrant IKF, non hanno operato con la richiesta diligenza e non hanno assolto correttamente ai propri obblighi informativi, non illustrando ai propri clienti la precaria situazione finanziaria dell’emittente.

Tra gli esempi di cattiva condotta degli intermediari che giustificano una richiesta di rimborso da parte degli investitori vi è sicuramente il mancato rilascio, prima degli acquisti, di fogli illustrativi che spiegassero chiaramente il rischio dell’investimento in azioni o warrant IKF, la mancata segnalazione del rischio di perdita totale dell’investimento, la mancata segnalazione della non compatibilità dell’investimento con il profilo di rischio del cliente o anche il non aver comunicato che sin dal 2010 il revisore legale (Mazars S.p.A.) aveva sollevato dubbi sulla possibilità che la IKF potesse evitare il fallimento (c.d. continuità aziendale).

E quand’anche l’investitore si fosse mostrato in passato propenso ad investimenti rischiosi, numerose e recenti Sentenze della Corte di Cassazione (da ultimo, n. 35789 del 06/12/2022) hanno ribadito che è onere degli intermediari raccogliere e fornire ai propri clienti tutte le necessarie informazioni sulle fonti di rischio degli strumenti finanziari: in assenza di un quadro informativo chiaro e dettagliato fornito al risparmiatore, la banca sarà tenuta a risarcire l’investitore anche se questo si era mostrato in precedenza propenso a compiere investimenti in titoli rischiosi.

 

Se hai investito in azioni o warrant  IKF, puoi ottenere il risarcimento

 

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ISIN Azioni IKF: IT0004488307

ISIN Warrant IKF: IT0004488356