Sono molti gli investitori decisi a recuperare i propri investimenti, quasi sempre i risparmi di una vita, persi a causa del comportamento della banca.

E cresce il numero di quelli che, citando la banca in giudizio, riescono ad ottenere giustizia.

In tal senso giunge la prima pronuncia del Tribunale di Verona su un contenzioso instaurato da una socia di Banca Popolare di Vicenza. Con Sentenza del 25 marzo 2017, il Giudice ha dato ragione all’investitore veronese, permettendogli di recuperare l’intera somma investita, circa Euro 40.000 oltre interessi. Il Giudice ha condannato la banca a rimborsare alla cliente anche le spese sostenute per la contestazione legale.

Rea la banca di non aver fatto sottoscrivere alla cliente un valido contratto quadro e gli ordini di acquisto, oltre a non avere adeguatamente valutato la capacità della cliente di comprendere gli specifici profili di rischio connessi ai titoli acquistati.

La vicenda ha avuto inizio nel 2009, quando la cliente ha acquistato due pacchetti azionari per un totale di 660 azioni al prezzo di 60,50 euro cadauna, su consiglio del funzionario di banca che la seguiva. Al momento dell’acquisto però non gli è stato fornito alcun documento che formalizzasse gli investimenti, né è stata effettuata una adeguata informazione da parte della banca che valutasse il profilo di rischio della cliente rispetto all’illiquidità delle azioni che stava acquistando. Al contrario alla cliente era stato riferito che le azioni fossero un prodotto privo di rischi e che la banca avrebbe riacquistato i titoli quando la stessa avesse avuto necessità di venderle.

Quando però nel 2014 l’investitore ha chiesto di vendere le azioni, la banca gli ha comunicato di non poter procedere al riacquisto.

Da quel momento l’azionista ha deciso di agire legalmente nei confronti della banca richiedendo la nullità del contratto quadro e degli ordini di acquisto, con conseguente restituzione di tutto quanto investito.

Con la Sentenza dello scorso 25 marzo, il Tribunale di Verona ha accolto le domande della cliente, ritenendo che la Banca Popolare di Vicenza non avesse adeguatamente informato la stessa circa l’illiquidità delle azioni e l’inadeguatezza del prodotto, non appropriato al profilo del cliente.

Di particolare interesse la decisione del Giudice secondo la quale la banca deve obbligatoriamente valutare l’esperienza e la conoscenza dell’investitore circa i titoli acquistati. Nel caso di specie, la banca avrebbe dovuto misurare la conoscenza della cliente in materia di investimenti e proporre operazioni adeguate, soprattutto perché la stessa nel questionario MIFID aveva dichiarato di conoscere le azioni ma di non conoscere tutta una serie di altri prodotti finanziari, tra i quali i derivati OTC. Secondo il Giudice veronese, essendo le azioni illiquide assimilabili ai derivati OTC per il fatto che si tratta di azioni non quotate in un mercato regolamentato e per la loro rischiosità, l’intermediario non ha adeguatamente valutato la capacità del cliente di comprendere i profili di rischio connessi ai titoli acquistati.

Il Giudice ha così riconosciuto il diritto in favore dell’azionista al risarcimento del danno quantificato nella restituzione dell’intero capitale originariamente investito, vale a dire Euro 39.638,00 oltre interessi legali dalla data dell’investimento.

A nulla è valsa la prova della Banca di aver consegnato al cliente l’ informativa precontrattuale per la clientela sui servizi e attività di investimento che recava la spiegazione su che cosa s’intendesse per strumento finanziario illiquido.  Il Giudice ha ritenuto comunque violati da parte della banca tutti gli obblighi informativi previsti dalla comunicazione Consob del 2009 n. 9019104.

L’importanza di affidarsi a consulenti esperti

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Gli accordi raggiunti attraverso la negoziazione con le banche hanno permesso alle Aziende di ottenere, in tempi brevi e con costi limitati, il rimborso di somme importanti, che molto spesso hanno permesso il rilancio delle Aziende clienti.

Le fasi dell’attività di recupero:

  • Valutazione preliminare gratuita e senza impegno, volta ad accertare gli elementi di contestazione verso la banca e a quantificare gli importi recuperabili.
  • Perizia tecnico/finanziaria e legale, attraverso la quale verifichiamo e dimostriamo i comportamenti illegittimi delle banche e le violazioni della normativa di riferimento.
  • Invio della lettera di reclamo e negoziazione con le banche, finalizzata al raggiungimento di una soluzione bonaria della vertenza.
  • Azione legale, per la quale Martingale Risk mette a disposizione del proprio cliente avvocati altamente specializzati in diritto bancario e finanziario.

 

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