Una società del Nord Italia, operante nel settore dello sviluppo tecnologico, con Sentenza del Tribunale di Padova del 9 marzo 2016, si è vista restituire dalla banca la somma di Euro 114.617 per interessi usurari ed anatocistici illegittimamente applicati in corso di rapporto di conto corrente.

Ma c’è di più. Il Giudice ha inoltre condannato l’istituto a risarcire la correntista di una somma pari al doppio della cifra indebitamente pagata sul conto corrente, ossia Euro 229.234, a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale per errata segnalazione in Centrale dei Rischi.

La Banca aveva infatti provveduto a segnalare l’impresa in Centrale dei Rischi per via del saldo passivo perdurante sia sul conto corrente aziendale che sul conto corrente personale dei fideuissori.

L’azienda ha successivamente citato in giudizio la banca, chiedendo un procedimento per accertamento tecnico preventivo (ATP) durante il quale il CTU nominato ha ravvisato la presenza di irregolarità sui due conti correnti. Il consulente tecnico, riscontrando l’effettivo superamento del tasso soglia d’usura sui conti in 15 trimestri, ha provveduto a ricalcolare il reale saldo degli stessi, giungendo alla conclusione che, anziché un saldo passivo, sussisteva un saldo attivo in entrambi i casi.

Di conseguenza il Tribunale di Padova, accettando le risultanze della CTU e dunque la determinazione che la Società non solo non fosse in posizione debitoria verso la banca convenuta, ma avesse addirittura un credito  quantificato in Euro 114.617, ha condannato la banca alla restituzione di tale somma.

In più il Giudice ha considerato dannosa per l’azienda l’ingiusta la segnalazione in Centrale Rischi operata dalla banca, in quanto ciò le avrebbe impedito di svilupparsi commercialmente: infatti l’essere segnalata nella lista dei “cattivi pagatori” le avrebbe inibito sia l’accesso a nuovi crediti, che l’utilizzo dei fidi in essere con tutti gli istituti di credito e poi revocati. Pertanto, il Giudice ha ritenuto di dover indennizzare l’azienda con ulteriori Euro 229.234, a titolo di risarcimento danno non patrimoniale.

Anche i fideiussori della Società, anch’essi correntisti, sono stati rimborsati dalla banca degli importi indebitamente pagati.

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